Manuale di successo per disperati

di Karma Changer Jr.

Sesto estratto gratuito

Da buongustaio dell’insensato, per giorni e giorni mi sono rigirato tra le mani quel biglietto da visita:

Dottoressa

Annelisabetta Farabene Ribatti

slanciata di sinistra

Eccitato, digitavo il numero di cellulare riportato in grassetto in basso a destra, per poi regolarmente fermarmi a una frazione di secondo, a un millimetro dalla chiamata. Temevo che la Ely mi deludesse, che non fosse all’altezza del distillato di sciocchinitudine sublime della sua auto-definizione, né delle interminabili fantasie erotiche di cui l’avevo già resa protagonista. Ma non mi avrebbe deluso. Perché io la Ely non l’avrei mai incontrata.

– Mi fa impazzire. E’ veramente slanciata. A modo suo, è perfino di sinistra.

Nel furgone degli operai cognitivi in partenza dal parcheggio fuori dal metrò di Rho-Fiera, nessuno aveva voglia di parlare della Ely, tranne l’uomo dalla barba grigia e mal curata seduto sulla panca davanti alla mia. Forse gli altri, come me, non l’avevano mai vista. Forse non ne erano stati così impressionati. Forse l’uomo seduto davanti a me, Gordon – febbrile, sciupato, d’età indefinibile – era vittima di un’allucinazione o di un falso ricordo. Io, dicevo, malgrado la raccomandazione del mio ex compagno delle medie, l’aggancio promesso a vanvera dall’infido Arturino, a quell’icona dell’era del http:\\/\\/renatogabrielli.ita manco mi ero vagamente avvicinato. Quando infatti, dopo settimane di indecisione e onanismo, avevo infine schiacciato il tasto verde del mio cellulare, al posto della Ely mi aveva risposto una segreteria telefonica interattiva a opzione multipla.

– Grazie per aver aderito al nostro progetto di riforma. Se non vuoi aderire al progetto di riforma, riaggancia o premi 1. Se hai già aderito al progetto di riforma, attendi in linea o premi 2. Se vuoi parlare con la dottoressa Annelisabetta Farabene Ribatti, slanciata di sinistra, premi 4 o 7 o 9 o riaggancia.

NOVE

– Annelisabetta ora non può risponderti, è troppo impegnata ad attuare il progetto di riforma. Premi 1 se ci credi; premi 2 o asterisco per tornare al menu precedente se non ci credi.

DUE

– Vuoi aspettare per un tempo indeterminato che Ely risponda alla tua chiamata, mentre ascolti a ripetizione un album di successi della fase matura del cantante Lorenzo Cherubini? Premi 4. Vuoi invece alzare le chiappe e dare subito un contributo al progetto di riforma, rendendo così la Ely orgogliosa di te? Premi 5.

CINQUE

–  Hai mai fatto nella tua vita qualcosa di concreto e misurabile? Vuoi continuare a farlo? Aggancia e non richiamare. Ti definiresti invece un lavoratore cognitivo interessato a farsi soggetto di una grande narrazione riformatrice? Attendi in linea.

ATTENDO IN LINEA. SEGUONO 12 MIN. 32 SEC. DI MUSICA DEL PERIODO MATURO DI L. CHERUBINI

–  Complimenti! Sei entrato nel team cognitivo di narrazione della riforma, stagista senior de-luxe n.25127, sotto-squadra intellettuale n. 458, furgone n. 27 in partenza dal parcheggio adiacente la stazione della metropolitana di Rho-Fiera alle ore 6.07 di domattina. Ti raccomandiamo di non tardare all’appuntamento, per non perdere lo sconto de-luxe del 50% sul costo dello stage. Per accettare tutte le condizioni di questo contratto riaggancia, attendi in linea, o premi un tasto qualunque.

Non avevo scelta. Ho riagganciato. La mattina dopo, mi aggiravo un po’ smarrito e molto assonnato nello squallido parcheggio, tra decine di colleghi cognitivi come me in abito buono – se non da festa, da primo-giorno-di-qualcosa. Eravamo soprattutto gente di mezz’età, ma c’era pure qualche giovane non ancora emigrato, dall’aria ancora più smarrita della nostra. Della Farabene Ribatti nemmeno l’ombra, ovviamente. In compenso, venivamo accolti e indirizzati ai furgoni di riferimento da efficienti caporali in borghese, maschi e femmine con stampato sulla faccia un sorriso fisso, irreale, psicotico. Nel vano posteriore del furgone 27 ci hanno stipati in sei; ci si sbirciava a vicenda con diffidenza, scomodi e perplessi. Nessuno aveva voglia di parlare, a parte Gordon.

–  Ah, ah, ah!… Novellini, eh? Vi manda la Ely?

Schizzetti di saliva della sua risata scomposta sulla mia guancia. Qualcuno sul furgone ha annuito, o borbottato un sì.

–   Che occhi, la Ely… Trasparenti, vuoti… Basta vederla una volta e dà dipendenza… E’ come una droga, ma di sinistra…

Per tutto il breve viaggio che ci avrebbe portato ai cantieri dell’Expo di Milano, Gordon non ha smesso per un attimo di blaterare, snocciolando un racconto che lì per lì mi è parso fantasioso al limite del delirio. Del resto, come avrei potuto credere che davvero nel basso ventre della periferia occidentale della città si fosse costruito in gran segreto un enorme bunker – l’iper-tecnologica fabbrica degli #hashtag, in cui un esercito di schiavi cognitivi produce a getto continuo le scemenze da cui è stordito questo Paese? E’ una storia che non sta in piedi.

Eppure…

(continua)