La Bottega dello Sguardo, tra memoria storica e osservazione del presente

Nel cuore della Romagna, una biblioteca e un archivio teatrale sono centro propulsore di laboratori, convegni, interventi performativi. Un libro appena uscito fa il bilancio dei primi sette anni d’intensa attività.

(da “Hystrio”, n.3 del 2023, sezione “vetrina”)

In tempi segnati, come i nostri, da una vorace prevalenza della comunicazione effimera, è fondamentale trasmettere un sapere teatrale radicato nella memoria e proteso all’osservazione del presente, preservando una feconda continuità di relazioni artistiche e sociali. È questo il prezioso lavoro che dal 2016 svolge, nella sua accogliente sede nel piccolo centro di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, la Bottega dello Sguardo. Se il termine “bottega” evoca il nobile artigianato della ricerca teatrale che precede, accompagna e segue gli eventi spettacolari, lo “sguardo” è quello coltivato nella pratica e disciplina dell’osservazione dalla Dramaturg, autrice e pedagoga Renata Molinari. Dopo un ricco e articolato percorso artistico, che l’ha vista lavorare in diversi paesi europei, facendo base soprattutto a Milano, la fondatrice della Bottega ha voluto riportare nella sua terra d’origine, la Romagna, i libri, le riviste, i copioni, le locandine, i manifesti, le foto, i video, i materiali di lavoro drammaturgico e formativo via via raccolti e custoditi. La Biblioteca Teatrale Molinari, già inserita nel sistema bibliotecario di Romagna e San Marino, e l’Archivio ad essa collegato, attualmente in corso di catalogazione, sono il nucleo intorno al quale si sviluppano le molteplici attività della Bottega: incontri, convegni, laboratori, interventi performativi. Anche se trae origine e orientamento da una singola artista e studiosa, la Bottega è un’associazione culturale nel senso pieno del termine, che svolge un lavoro collettivo, articolato a più livelli attraverso una complessa rete di relazioni. Ne dà testimonianza Tracce e semi. Azioni e mappe teatrali fra passato e presente di un territorio (Società Editrice “Il Ponte Vecchio”, Cesena, 2023, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna). Curato dalla Molinari, il volume raccoglie contributi di alcuni dei compagni di strada, collaboratori e allievi che insieme a lei hanno dato forma ai primi sette anni di storia dell’associazione. Non è un caso che il libro prenda le mosse dal racconto delle numerose attività svolte in relazione con la cittadinanza di Bagnacavallo, tra recupero attivo della memoria storica e osservazione del presente. Si pensi, per esempio, ai laboratori e alle azioni teatrali basati sullo studio di documenti dell’Archivio Storico Comunale e della locale Società Filodrammatica; o agli interventi pubblici in occasione dell’annuale festa del patrono della cittadina, San Michele. “…Il rapporto fra il territorio e il teatro,” scrive la curatrice “la sua rappresentazione, non si pone come il rapporto di un primacon un poi, un prima che esiste e un poi che ratifica l’esistente, lo racconta, lo celebra: il teatro è inscritto nel territorio e viceversa, nel percorrere l’uno e l’altro, l’uno nell’altro, educhiamo il nostro sguardo ad aprirsi alla complessità del mondo.” E così il radicamento locale non si pone in contraddizione – anzi! – con l’apertura al mondo del teatro, nella sua multiformità di voci e tendenze. La Bottega è luogo d’incontro per artisti, critici e operatori di generazioni diverse, che si riuniscono a Bagnacavallo non per presentare o promuovere spettacoli, ma per riflettere insieme sulle poetiche, trasmettere e accogliere saperi, impegnarsi in pratiche laboratoriali. Un tema ricorrente è quello della memoria – non solo la memoria storica in senso lato, ma anche quella che s’impegna nel teatro e nei mestieri teatrali. Ricordo, in proposito, di aver assistito a un’appassionante serata in cui si mettevano a confronto le tracce di uno spettacolo, Pinocchio,  nella memoria di chi lo aveva diretto (Antonio Latella), di un attore che vi aveva partecipato (Massimiliano Speziani) e di una spettatrice (Renata Molinari), coordinati da Oliviero Ponte di Pino. Il progetto “Fare memoria”, di cui quell’incontro era una tappa, si concluderà con un convegno nel novembre di quest’anno. Ma ci sono diversi altri “lavori in corso” alla Bottega, come “Camminare la storia”, un corso di scrittura in ascolto dei racconti dei nomi delle vie e dei luoghi; o il progetto laboratoriale “Enea”, sviluppato finora tra Bagnacavallo, Brescia e Genova; o gli omaggi dedicati a uno dei maestri del Novecento teatrale italiano, Antonio Neiwiller, e a Franca Graziano, che fino al 2013, anno della sua scomparsa, fu instancabile animatrice a Pavia di un vivace spazio indipendente, Motoperpetuo.