Mentre la pedagogia teatrale ovunque si frammenta e perde senso, tra esasperato orientamento al mercato e perdita di memoria storica, Renata Molinari e Paola Bigatto si muovono controcorrente con coraggio e coerenza, guidando un complesso progetto di ricerca drammaturgica e attorale che affonda le radici in Passi, laboratorio itinerante realizzato nel 2000 lungo la via Francigena da loro stesse, insieme a otto compagne di viaggio (Ambra D’Amico, Franca Graziano, Maria Grazia Mandruzzato, Marie Bach, Angela Malfitano, Marinella Manicardi, Elena Musti e Lorenza Zambon). La memoria di quell’esperienza alimenta oggi nuove esplorazioni: una rete di spettacoli e laboratori in cui il tema del viaggio a piedi, metaforico o reale, è sottoposto a continue variazioni, in una progressiva stratificazione di reciproci rimandi. Sul versante degli spettacoli compiuti, all’”avventura iniziatica” del Dante rievocato con passione e competenza da Paola Bigatto nell’”anti-antologia” Alla ricerca della selva oscura fa da contrappeso l’avventura ben più terrestre del Ciarlatano mantovano Arturo Frizzi, dal cui diario di “scarpinante” tra Ottocento e Novecento Ambra D’Amico ha tratto, con Stefano Cattaneo e Riccardo Puerari, un lavoro ricco di suggestioni musicali e capace di farci riflettere su certi tratti in apparenza invariabili del “tipico italiano”; mentre Franca Graziano si muove sulle orme di Robert Walser in C’è solo la strada – Inno al piacere del cammino, rielaborazione ironica e pensosa della Passeggiata del grande scrittore svizzero. Sul versante dei laboratori, il nuovo viaggio della Molinari e delle sue compagne ha già toccato due tappe: Lido Adriano (Passi alle Porte d’Oriente, su invito del Cisim e del Teatro delle Albe, aprile 2010) e Pavia (Passi in una strada lunga dieci anni, Motoperpetuo, aprile/maggio 2010). Ho avuto modo di assistere a una presentazione dei materiali di questo secondo laboratorio, nella quale elementi eterogenei (esercizi, canzoni, brani di diario, osservazioni “dal vero”, versi di grandi poeti come Dino Campana e Raffaello Baldini) venivano messi in sequenza con un affascinante e preciso montaggio analogico, accompagnando lo spettatore in una sorta di impegnativo e gratificante pellegrinaggio dell’immaginazione. La terza tappa, In piedi, un passo dopo l’altro: percezioni in movimento, sotto la guida di Molinari e Bigatto, avrà luogo a metà settembre presso l’Arboreto di Mondaino (trovate qui tutte le informazioni in proposito): un’occasione di studio di rara qualità, offerta “… ad attori e drammaturghi / A chi vuole camminare / A chi ama ascoltare”.