Di Renato Gabrielli

Con Massimiliano Speziani e Silvia Pietta 

regia di Domenico Ammendola 

aiuto regia Valentina Donatti 

assistente alla regia Chiara Baccarini 

visual design Alessandro Tedde – Antropotopia 

produzione NoveTeatro 

Lo spettacolo ha debuttato l’8 maggio 2021 al Teatro Pedrazzoli di Fabbrico (RE) ed è attualmente in distribuzione.

Una storia d’amicizia, forse d’amore. 

Ne sono protagonisti Giuditta, scontrosa ex campionessa di pugilato, e Raffaele, giornalista sportivo disoccupato che cerca di farsi strada nel luccicante mondo dei social media. Si uniscono nel progetto di rilanciare la palestra di lei con una serie di tutorial di autodifesa femminile deliranti; ma sarà proprio la paradossale riuscita di quel piano a mettere a rischio il loro rapporto. 

Una commedia agrodolce che attraverso la metafora della boxe esplora i conflitti tra sentimenti, interessi e valori ai tempi della “modernità liquida”. 

NOTE DI REGIA 

Combattenti è un testo scritto da Renato Gabrielli, autore contemporaneo e insegnante di drammaturgia della Scuola Paolo Grassi. E’ per ammissione dello stesso autore “una commedia bastarda”, perché a tutti gli effetti ha i canoni della commedia ma in più punti non li rispetta, li sovrascrive, per trasformarla in qualcosa di diverso. A tratti ha punti in comune con il teatro dell’assurdo, ma anche con il teatro psicologico. Tuttavia, può essere considerata una commedia a tutti gli effetti. 

Questo testo mi ha affascinato molto perché mi ha ricordato la drammaturgia anglosassone contemporanea, su cui NoveTeatro da anni lavora e fa ricerca, soprattutto per la presenza di personaggi finemente cesellati e “inchiavardati” in un contesto in cui sono costretti a stare e a cui non potevano sfuggire. In questo caso, il pretesto è la storia di Giudy, un’ex campionessa di pugilato, che apre una palestra di boxe, kick boxing e autodifesa per sole donne. La palestra è in grandi difficoltà economiche, lei non riesce a tenerla in piedi. Nella sua vita entra un social media manager, “ex-giornalista sportivo disoccupato”, grande estimatore di lei come campionessa e grande amante di boxe, che la vuole aiutare per rilanciare la palestra. 

In questo contesto surreale si sviluppano non solo le conflittualità ma anche le affinità tra i due personaggi che cercano di barcamenarsi. Entrambi sono 40-50 enni che si stanno reinventando, dopo che hanno perso il mestiere precedente. 

Questo incontro crea tante situazioni assurde, a tratti grottesche, che ti portano a ridere e sorridere in più momenti, ma che alla fine risultano essere sorprendentemente amare. La messa in scena da me curata, per mettere in risalto questo contesto a tratti surreale e grottesco, utilizza videoproiezioni – in collaborazione con Alessandro Tedde – per creare un contesto dichiaratamente finto dentro al quale muovere i personaggi, perché come diceva Gigi Proietti “in teatro tutto è finto ma nulla è falso”. 

– Domenico Ammendola 

NOTE DELL’AUTORE 

Giuditta e Raffaele, i protagonisti di Combattenti, sono due piccoloborghesi di quarant’anni e passa, immersi in quotidiani problemi di sopravvivenza in una grande città del Nord. Lei ha vissuto sul ring momenti di relativa gloria e gestisce una palestra periferica. Lui, vecchio boxeur amatoriale, ha da poco perso il suo impiego di giornalista sportivo. S’ingegna a collaborare con una start-up di social media marketing messa in piedi dal figlio di un suo amico ricco. Ed è proprio nelle vesti di consulente di marketing che si avvicina alla campionessa di un tempo. Si vedrà la vera violenza e sopraffazione scatenarsi fuori dal ring, nell’ambiente della cosiddetta comunicazione e dell’ineffabile storytelling: un mondo di conflitti immateriali, sregolati, affidati a nessun arbitro. Ma Combattenti è anche e soprattutto una storia d’odio-amore per nulla romantica tra un uomo e una donna lontani dai ruoli convenzionali, irrequieti esemplari di quell’età matura che ancora non si arrende all’evidenza delle delusioni. 

– Renato Gabrielli